La festa di carnevale, di origine pagana, è quella attesa con più ansia perché a differenza di altre festività consente di divertirsi a lungo e in modo sfrenato. Ciò era valido principalmente in tempi passati, quando la vita era regolata da norme sociali e religiose molto strette che in questo periodo potevano essere sovvertite.
Una via di Roma durante il carnevale (1879) |
Stelle filanti (1896) |
Il carnevale ha oggi i suoi riti e luoghi in cui viene celebrato. Famosissimi sono quelli di Venezia, Viareggio, Rio de Janero e numerosisse località, in cui assumono spesso aspetti parossistici.
Maschere, abiti, coriandoli, stelle filanti e poi veglioni, cene, spumanti, carri mascherati ed altre manifestazioni sono gli ingredienti che contraddistinguono il carnevale dalle altre festività. Tempo di carnevale, tempo di trasgressioni, di eccessi, di libertà sfrenata, a volte di “peccati”, perché, come dice la parola, è il tempo in cui valgono gli istinti carnali.
Mode di carnevale, costumi mascherati (La tribuna, 10 febbraio 1895)
Carnevale è anche il tempo di giochi e di scherzi, di incidenti e a volte anche di delitti “mascherati” che vengono mimetizzati dal trambusto. Dietro le maschere si intrecciano poi anche amori nascosti e si da sfogo a passioni represse con conseguenze che vanno oltre la quaresima che appunto segna il termine del carnevale e l’inizio del periodo di pentimento.
Viareggio in maschera (Il mattino Illustrato, 27 febbraio 1933)
La mostra ”TEMPO DI CARNEVALE” è una deliziosa vetrina di immagini di questa festa risalenti agli ultimi due secoli, che evidenzia riti ed eventi di tempi passati che ritornano ancor oggi nelle moderne edizioni in cui i bambini sono spesso i primi attori.
Gianduja e Giacometta al Carnevale di Torino (Illustrazione del Popolo, 28 febbraio 1926)