Da sempre, la natura, pur grandiosa e benefica, presenta il suo volto tragico con manifestazioni che ne evidenziano la immane potenza e l’indifferenza nei confronti del genere umano.
Terremoti, inondazioni, eruzioni vulcaniche, valanghe, franamenti, uragani ed altri fenomeni disastrosi si presentano inaspettatamente e irreparabilmente nelle varie regioni della terra.
Terremoto a Bologna (Munster, 1555) |
Il Re visita le rovine di Messina (La Tribuna illustrata, 10 gennaio 1909) |
Come è possibile rilevare dalla storia, l’umanità ha sempre sofferto di queste tragedie che spesso hanno causato decine di migliaia di morti e feriti, danni immani e grandi sofferenze ai sopravissuti.
L’Italia ha pagato nel tempo un enorme tributo di sangue e dolore a questi fenomeni le cui dimensioni e imprevedibilità danno poche possibilità di salvezza alle popolazioni coinvolte.
La mostra "CATASTROFI NEI SECOLI, quando la Natura è crudele" è una rassegna di secoli di eventi luttuosi realizzata con materiali autentici che spaziano dal XVI al XX secolo: stampe, giornali, riviste ed altri materiali, spesso rari, evidenziano come l’umanità sia sempre stata perseguitata da queste immani forze da cui è difficile difendersi per la vastità, la violenza e l’imprevedibilità dei fenomeni.
Onda anomala in Norvegia (La Domenica del Corriere, 29 gennaio 1905) |
L'alluvione di Firenze (Domenica del Corriere, 20 novembre 1966) |
Malgrado tutto, sempre è scattata la solidarietà della popolazione in aiuto dei disastrati che nell’ambito del possibile hanno portato aiuto e conforto alle vittime con molti esempi di coraggio ed eroismo, mettendo a volte a rischio la vita dei socorritori.
La mostra "CATASTROFI NEI SECOLI, quando la Natura è crudele" è un’esposizione particolarmente adatta nei momenti in cui anche oggi si verificano questi eventi e permettono di sensibilizzare il pubblico nei confronti dei sopravissuti.