Cinquant’anni fa, il 20 agosto 1961, moriva a Scranton (Pennsylvania, U.S.A.), Efrem Bartoletti, poeta, politico, emigrante, minatore. Era nato a Costacciaro (PG) il 10 gennaio 1889. Questo anniversario invita ad un momento di attenzione verso questo uomo.
Molti hanno apprezzato lo sforzo che il Comune di Costacciaro, sotto la guida del compianto sindaco Giuseppe Morelli, ha fatto per farlo conoscere negli ambienti interessati a quei tempi e alla vita di un personaggio che è vissuto in un momento di grandi fibrillazioni storiche, lottando e poetando per le sue idee, sia in America che in Italia, dove subì la dittatura nelle sue violenze fisiche e morali.
In questo centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia lo si può anche ricordare come Efrem Bartoletti, agitatore dei due mondi.
Nei cinquant’anni trascorsi molti studiosi lo hanno citato, come si può desumere dalla interessante bibliografia, in cui viene sempre presentato come attivista politico e poeta che espresse con la poesia i suoi sentimenti e quelli dei compagni di lotta.
La tempra di alcune poesie hanno ispirato anche alcuni musicisti, che intuirono in quei versi l’istintivo impulso, spesso rabbioso, verso la libertà.
La bella ode dedicata alla grotta di Monte Cucco lo annovera fra i maggiori poesti di argomento speleologico.
L’America lo accolse due volte, prima come contestatore, poi come cittadino americano nel periodo in cui questa si trovò a combattere contro la sua patria d’origine in una guerra sconsiderata, che la stessa dittatura fascista, che lo aveva costretto all’esilio, aveva scatenato.
Molto resta ancora da fare per restituire ad Efrem Bartoletti il giusto posto a Costacciaro, dove nacque e dove svolse una breve ma significativa azione politica, in Umbria, a Hibbing, nel Minnesota, dove combattè con la sua penna tagliente, e a Scranton, dove visse gli ultimi anni di vita nella nostalgia del borgo originario e dove morì.
I documenti della sua vita sono a disposizione di coloro che desiderano approfondire la biografia di questo uomo.
Intanto chi lo apprezza lo ricordi con la serenità data da un cinquantennio che ha cambiato molte cose e molte idee.
Efrem Bartoletti nasce a Costacciaro, in provincia di Perugia, il 10 gennaio 1889, secondogenito di Giuseppe Bartoletti e Loreta Mariani. La famiglia comprende anche i fratelli Artemio, Angelo, Maria e Giulio. Nel paese natale frequenta la scuola fino alla terza elementare.
Verso il 1909 decide di andare a cercare lavoro negli Stati Uniti d'America. Si stabilisce a Hibbing, nel Minnesota, dove viene assunto come minatore nelle locali miniere di ferro.
Ben presto si inserisce nell'ambiente politico e sindacale della sinistra statunitense e aderisce a numerose associazioni e comitati. Risalgono a questi anni le frequentazioni di personaggi di spicco del socialismo americano e i numerosi contributi di poesie e scritti a carattere sociale, pubblicati in giornali e riviste. Vanno particolarmente ricordati i vincoli di amicizia che lo legano a De Amicis e Peretta del giornale "L'Operaio Italiano" e "Giustizia", a Tripodo de "Il Messaggero", a Faggi e Renzi de "Il Proletario". In questo ambito vanno sottolineate la collaborazione e l'amicizia con Carlo Tresca, uno degli attivisti principali del movimento operaio americano di sinistra, direttore prima dell'"Avvenire" e poi de "Il Martello".
A Hibbing fonda e dirige il "Club Politico Italiano di Beneficienza" ed è animatore dell'associazione "Industrial Workers of the World" (I.W.W.) e soprattutto della "Metal Mine Workers Industrial Union", di cui è fervente sostenitore e divulgatore accanto a Giuseppe Mangano della Libreria Editrice della "I.W.W.".
Sebbene occupato dai numerosi impegni lavorativi e sindacali intrattiene una fitta corrispondenza con compagni e compaesani immigrati negli Stati Uniti e con i familiari ed amici in patria.
La Grande Guerra determina l'arruolamento dei fratelli, con i quali diventa difficile mantenere la corrispondenza.
Nel frattempo gli avvenimenti che si verificano in Russia riscaldano l'ambiente operaio americano. Le autorità statunitensi reagiscono duramente. Tresca, Pieri, Robba e numerosissimi altri amici sono arrestati. Efrem reagisce diventando un attivista di primo piano nei comitati sorti in difesa dei perseguitati.
E' probabile che la difficile situazione che si è creata, i pesanti condizionamenti ai quali è sottoposto, insieme al desiderio di rivedere la famiglia e l'Italia determinino il ritorno al suo paese d'origine nel 1919.
A Costacciaro si inserisce immediatamente nel movimento socialista locale. Nel 1920 si candida alle elezioni di Sindaco e viene eletto, grazie al forte impegno, alla conoscenza della politica e alle doti di comunicatore. Sposa Petronilla Bartoletti di Sigillo, dalla quale nel 1924 ha l'unica figlia, Igea.
Riprende l'attività sindacale, aderisce a circoli politici e culturali e assieme a Gedeone Antinucci da vita alla "Cooperativa di Consumo Monteccucco", che opera fino al 1924. In questo periodo forte è il suo interesse verso il neocostituito "Partito Comunista d'Italia", ma l'adesione al "Partito Socialista Italiano" resta indiscussa.
Questi sono gli anni difficili del primo dopoguerra. Il Sindaco socialista di Costacciaro ha vita difficile. Viene pubblicamente schiaffeggiato e una sera è costretto ad una fuga precipitosa attraverso il tetto della sua casa di Corso Mazzini e quelli delle case contigue per l'irruzione di una squadraccia fascista che vuole bastonarlo. La provvidenziale ospitalità di Giuseppe Giuliarelli, la cui dimora si trova di fronte alla chiesa di San Francesco, gli consente di mettersi in salvo. E' comunque costretto a numerosi mesi di latitanza. Ma la stima dei compaesani, anche di quelli della parte politica avversa gli permette di riprendere un'esistenza normale. Grazie all'interessamento dell'Onorevole Giambattista Miliani di Fabriano riesce ad ottenere la rappresentanza di alcune prestigiose Compagnie di navigazione, che in quegli anni di grande emigrazione, gli permette di sostentarsi.
Le leggi speciali del 1926 ed il clima intimidatorio che si instaura ovunque lo inducono a ripartire per l'America, con l'aiuto del fratello Angelo, che rileva la sua rappresentanza presso le Compagnie di navigazione. Il 5 aprile 1930 s'imbarca con la moglie e la figlia sulla nave "Conte Grande". Giunto negli Stati Uniti si stabilisce a Scranton, in Pennsylvania. Non rivedrà mai più l'Italia.
L'amara esperienza italiana, il lavoro, gli impegni familiari e la paura di compromettere i parenti rimasti in patria ne riducono l'attività politica. La corrispondenza, anche a causa della censura, diminuisce notevolmente. Risalgono comunque a questo secondo e definitivo soggiorno americano altri numerosi ed interessanti poemi e scritti di carattere politico e sindacale, che si aggiungono ai precedenti.
Il padre Giuseppe muore nel 1937 e la madre Loreta nel 1943. La seconda Guerra Mondiale interrompe ogni comunicazione con i familiari, comunicazione che riprende nel secondo dopoguerra con i fratelli Giulio ed Angelo, che ne ha conservato con cura e grande rischio centinaia di lettere e giornali dell'attività politica e culturale del fratello per tutto il periodo fascista.
La pensione, le malattie e la vecchiaia ne riducono ulteriormente l'attività, fino alla morte che lo coglie a Scranton il 20 agosto 1961.
Malgrado la sua limitata istruzione e un difetto agli arti inferiori riesce a sprigionare attraverso gli scritti e le azioni una straordinaria energia di fervente socialista. La sua fede politica nonostante gli spiacevoli eventi americani ed italiani non viene mai meno.
L'opera politica e sociale di Efrem Bartoletti, portata avanti nell'arco di tutta la sua esistenza, coincide con un periodo di grandi speranze e di delusioni cocenti per gli eventi storici che caratterizzano la prima metà del secolo XX e riflette assai bene lo sviluppo dei movimenti della sinistra politica e dei sindacati sia in America che in Italia.
Nostalgie Proletarie |
Nel Sogno dell'oltretomba |
Nell'ambito della sua produzione letteraria sono da ricordare le seguenti composizioni e pubblicazioni:
Riflessioni poetiche |
Evocazioni e ricordi |
Efrem Bartoletti, partendo definitivamente per gli Stati Uniti d’America nel 1930, lasciò lettere, documenti, giornali e riviste al fratello Angelo che li conservò nascostamente durante i difficili anni del fascismo con grave rischio e ai quali aggiunse altro materiale con documenti che vanno dal 1770 in poi, numerosi giornali d’epoca e molti reperti della sua attività di rappresentante della Società di Navigazione Italia che permise a molti emigranti di espatriare.
L’archivio Bartoletti è ora conservato da Romano Guerra il quale, col patrocinio del Comune di Costacciaro (Perugia) ha realizzato un CD con centinaia di documenti a disposizione degli interessati.
Nel 2007 lo stesso archivio è stato aggiornato e pubblicato su internet. Per la sua visualizzazione è necessario l'Adobe Acrobat Reader reperibile qui.
Nell’anno 2000 il Comune di Costacciaro ha intitolato ad Efrem Bartoletti le locali scuole medie.
Lo stesso Comune nel 2001 provvedeva a ristampare in uno splendido volume di oltre 400 pagine le poesie di Efrem Bartoletti nell’ ambito del programma "Alla scoperta delle nostre radici".
Annualmente, durante i festeggiamenti del Beato Tommaso (prima domenica di Settembre) viene dedicata una serata ad Efrem Bartoletti con conferenze e dibattiti.
Informazioni su CD, libro ed eventi presso il Comune di Costacciaro telefono 075 9170271.
Sono inoltre disponibili le conferenze di Romano Guerra con 100 diapositive:
Conferenze a cura di Romano e Laura Guerra, Giuseppina Bartoletti e Sabina Mariani:
In Costacciaro (PG).
Si ringrazia tutti coloro che segnaleranno citazioni e musiche ispirate da Efrem Bartoletti